Cedolare secca anche per gli affitti commerciali!.
SCOPRI IL REGIME DELLA CEDOLARE SECCA
Abbiamo parlato più volte della Legge di Bilancio approvata per il 2019. Anche oggi vogliamo dedicarvi un articolo del nostro blog. Nello specifico affronteremo il tema della cedolare secca e della sua estensione ai contratti di locazione per gli immobili commerciali.
Innanzitutto cerchiamo di capire insieme che cos’è la cedolare secca.
La cedolare secca è un regime facoltativo. Viene chiamato così in quanto consiste nel pagamento “a secco”, immediato, di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). Inoltre, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Queste ultime di norma andrebbero versate per le registrazioni, le risoluzioni e le proroghe dei contratti di locazione. La cedolare secca non sostituisce, però, l’imposta di registro per la fine del contratto di locazione.
Al momento l’aliquota per gli immobili residenziali è al 10% per i contratti transitori e i 3+2, mentre è al 21% per i contratti 4+4. Con l’inizio del 2019 questo regime è stato esteso anche ai contratti di locazione commerciali, nei quali si considera però solamente l’aliquota al 21%.
Ci sono però dei requisiti da soddisfare per poter usufruire di questo regime.
Il primo requisito consiste nel fatto che i contratti di affitto devono essere stipulati nell’anno 2019. Attenzione però perché c’è una limitazione! I contratti, infatti, non solo devono essere fatti nel 2019, ma devono essere stipulati con inquilini diversi dai precedenti.
Il secondo requisito richiesto stabilisce che le unità commerciali a cui si riferisce il contratto di locazione debbano essere classificate nella categoria catastale C/1, ovvero negozio.
Infine il terzo e ultimo requisito riguarda la superficie dell’immobile che deve arrivare al massimo fino a 600mq.